Negli ultimi anni ci si è interrogati molto sull'opportunità o meno di fotografare le nidificazioni degli uccelli. La conclusione più diffusa è quella di scoraggiare in ogni modo questa pratica, in quanto è molto pericolosa e rischia di compromettere la buona riuscita della riproduzione.
In effetti gli uccelli abbandonano con molta facilità la nidiata, soprattutto se sono in cova.
Però io penso che si stia passando da un eccesso all'altro. Il proibizionismo assoluto e la politica dei puristi sta esasperando l'approccio a questa questione.
Secondo me sarebbe meglio educare i fotografi naturalisti ad un comportamento corretto, piuttosto che semplicemente proibire e lasciando di fatto l'interpretazione del problema ai singoli.
Potremmo ad esempio condividere delle linee guida comportamentali.
Sarebbe bello avere un decalogo di riferimento e tanto buon senso.
Io ho una mia idea ben precisa che si potrebbe riepilogare in questi punti:
Anche se non vogliamo, prima o poi ci troveremo inevitabilmente ad incontrare degli uccelli in nidificazione. Quindi fermo restando quanto sopra credo che con il buon senso in alcuni casi si possano fare fotografie .
Di seguito i casi in cui penso si possano fare le foto ai nidi:
Per gli uccelli che invece abitano ambienti selvatici, le precauzioni sono sempre le stesse. Mettersi molto lontano e molto mimetici. Comprate un teleobiettivo potente 500-600 mm . Ne esistono anche di economici (zoom 150-600 mm Sigma o Tamron). Mi è capitato di fotografare il Picchio rosso maggiore al nido da 20-30 metri mimetizzato con un capanno nella vegetazione. Non hanno smesso di arrivare e andare dal nido. Sostavano a lungo senza cambiare atteggiamento. Il tronco era distante ma ben visibile da lontano.
Bisogna a mio avviso conoscere bene la specie che si sta osservando. Questo è necessario per capire se stanno assumendo un comportamento anomalo e quindi di rischio.
La storia ci ha insegnato che il proibizionismo in genere non risolve i problemi. E' meglio utilizzare l'educazione e la conoscenza per far crescere la consapevolezza etica delle persone.
La mia raccomandazione finale è quella di considerare le osservazioni precedenti e se abbiamo il ben che minimo dubbio di arrecare disturbo, dobbiamo sicuramente rinunciare.
Di seguito alcune foto fatte ai nidi in questi anni:
Sarebbe bello avere un decalogo di riferimento e tanto buon senso.
Io ho una mia idea ben precisa che si potrebbe riepilogare in questi punti:
- E' meglio non fare le foto ai nidi o ai piccoli non ancora autonomi.
- Se proprio dobbiamo fare delle foto ai nidi facciamole da lontano, molto lontano.
- Non usare flash o posizionare macchine fotografiche con telecomando molto vicine al nido.
- Non toccare i nidi o i piccoli con le mani, se occasionalmente ne trovate uno, allontanatevi in fretta e non modificate nulla dell'ambiente o vegetazione intorno al nido.
- Non fotografate rapaci o uccelli rari.
- Se fate un appostamento fatelo da lontano, decine e decine di metri mimetizzandovi al massimo.
- Se gli adulti sono in cova allontanatevi e non fate le foto.
Anche se non vogliamo, prima o poi ci troveremo inevitabilmente ad incontrare degli uccelli in nidificazione. Quindi fermo restando quanto sopra credo che con il buon senso in alcuni casi si possano fare fotografie .
Di seguito i casi in cui penso si possano fare le foto ai nidi:
- Alle rondini che nidificano sui nostri cornicioni. Non vedo cosa ci sia di male se facciamo qualche scatto alla Rondine o Balestruccio che come ogni anno conferma la sua presenza costruendo il nido sulle mura della nostra casa. Chiaramente non ci dobbiamo avvicinare, ma possiamo fare degli scatti dalla stessa distanza da dove di solito loro sono abituate a vederci.
- Ai nidi artificiali posti nel nostro giardino. Io ho delle cassette nido visibili dalle finestre della casa. Posso fare delle foto senza neanche uscire da casa. Oppure dalla macchina parcheggiata.
- Se ne abbiamo la possibilità costruiamo dei capanni in prossimità di zone strategiche, ad esempio non lontano da alberi secchi dove potrebbero nidificare Picchi o altri uccelli. Se dovessero nidificare potremmo utilizzarlo, non si accorgerebbero della nostra presenza visto che sono già abituati a vedere il capanno da molto tempo.
- Alcuni uccelli come il Merlo o lo Scricciolo a volte nidificano addosso a casa sfruttando le siepi o i rampicanti. Uno scricciolo ha nidificato sul muro della rampa di casa mia sfruttando un rampicante aggrappato alla parete. Mi bastava stare in macchina dentro il garage per fare degli scatti. Mentre il Merlo un anno ha usato la parete esterna del magazzino per gli attrezzi, rimanendo in cova immobile al nostro passaggio (due tre metri di distanza).
Per gli uccelli che invece abitano ambienti selvatici, le precauzioni sono sempre le stesse. Mettersi molto lontano e molto mimetici. Comprate un teleobiettivo potente 500-600 mm . Ne esistono anche di economici (zoom 150-600 mm Sigma o Tamron). Mi è capitato di fotografare il Picchio rosso maggiore al nido da 20-30 metri mimetizzato con un capanno nella vegetazione. Non hanno smesso di arrivare e andare dal nido. Sostavano a lungo senza cambiare atteggiamento. Il tronco era distante ma ben visibile da lontano.
Bisogna a mio avviso conoscere bene la specie che si sta osservando. Questo è necessario per capire se stanno assumendo un comportamento anomalo e quindi di rischio.
La storia ci ha insegnato che il proibizionismo in genere non risolve i problemi. E' meglio utilizzare l'educazione e la conoscenza per far crescere la consapevolezza etica delle persone.
La mia raccomandazione finale è quella di considerare le osservazioni precedenti e se abbiamo il ben che minimo dubbio di arrecare disturbo, dobbiamo sicuramente rinunciare.
Di seguito alcune foto fatte ai nidi in questi anni:
Giovane Upupa che si affaccia dalla cassetta in attesa dell'imbeccata |
Giovani Balestrucci nel nido sopra la finestra di casa. Sono anni che nidificano con più nidi intorno a casa. |